Intervista a Carlo Degiovanni - 100 Miglia Monviso

IL RACCONTO DEL MONVISO TRAIL

Intervista a Carlo Degiovanni - Podistica Valle Infernotto -

Il Tour del Monviso, oggi Trail del Monviso, ha quasi 40 anni di storia alle spalle. Dai primissimi Giri del Monviso, ha saputo cambiare pelle, tracciato e difficoltà. Secondo te, quali sono le caratteristiche vincenti di questa gara che ne hanno garantito la longevità?

 

L’unica cosa che è rimasta immobile è “lui”: il Monviso! Aggiungerei il senso di onnipotenza che rasenta l’ascetismo dato dal percorrerne il periplo sentendone l’incombente respiro. Ovvio che questo vale per tutti gli appassionati di montagna ma viene esaltato quando diventa un’impresa sportiva.

Era il 1987 quando prese forma il progetto del Cai Saluzzo, sotto la guida di Valerio Bergerone, di dare vita ad un’avventura che ha anticipato i fasti futuri dei Trail di lunga distanza: il Giro del Monviso. Due edizioni strepitose e poi la terza, menomata da assurde decisioni Fidal che costrinsero gli organizzatori a trasformare il “giro” in “staffetta” decretandone la fine. Occorrerà attendere il 2013 perché, complice il Parco del Po (poi Monviso), l’avventura riprendesse vita nella moderna forma di Trail. Otto edizioni del Tour Monviso Trail hanno ricondotto circa 5000 atleti a conoscere il fascino del Monviso. Dal 2020, poi, una nuova evoluzione: la 100 Miglia del Monviso targata “Terres Monviso” e…l’avventura continua. L’impagabile ed affascinante sagoma del Monviso, insieme alla capacità / necessità di adeguarsi, pur con qualche nostalgia, alle evoluzioni tecniche della specialità, forse anche alle “mode”, sono gli ingredienti indispensabili per garantire lunga vita al mi(s)tico viaggio.

 

Quest’anno il trail toccherà i rifugi storici del Giro di Viso, uno dei panorami più belli delle Alpi occidentali. Perché correrlo? Come inviteresti gli atleti a venirlo a scoprire?

 

Nel contesto della 100 Miglia il Monviso Trail con i suoi 25,5 km e 1900 metri di dislivello rappresenta, dal punto di vista tecnico, la migliore sintesi a disposizione della “massa” dei moderni trailer non sempre preparati alle fatiche estreme di lunghissima distanza. Monviso Trail rappresenta non un giro “del” Monviso ma un giro “nel” Monviso accarezzandone, in piena sicurezza, le ripide asperità. La corsa su facili e sicuri sentieri ma lo sguardo non potrà evitare l’attrazione incombente del Monviso e dei suoi satelliti. E poi… c’è la storia dei Rifugi che hanno visto nascere il Cai: dallo storico e primogenito Alpetto (museo annesso) all’alpinistico Vitale Giacoletti fino al Quintino Sella, luogo di partenza per coloro che del Monviso vogliono raggiungerne la cima. Ad ospitare gli atleti saranno, come tradizione, Crissolo e le sorgenti del Po.








Carlo Degiovanni e la corsa, un binomio imprescindibile. Nella tua lunga carriera non hai mai smesso di inventare e hai sempre avuto il coraggio di condividere il tuo ruolo di regista con giovani che hai formato. Hai saputo costruire la squadra che ha dato forma alla 100 Miglia del Monviso. Quali saranno i tuoi prossimi traguardi?

 

Nel 2024 saranno 50 anni di “professione” nel campo dello sport che un tempo si chiamava “Marcia Alpina”. Atleta, organizzatore (la “prima” fu la Cursa d’la Scala Santa di Cavour del 1975… ed il fiore all’occhiello due Campionati Italiani), istruttore e narratore. Il tutto svolto con “eccellente mediocrità”. Superfluo dire che la stanchezza si fa sentire ma purtroppo non ho ancora imparato a non lasciarmi coinvolgere in nuove avventure ed allora, come titolava un libro di Cesare Maestri, “Se la vita continua…” 

La fatica, a volte, è data dalla difficoltà ad adeguarsi ai cambiamenti che interessano il “mio” sport. Ci si aggrappa alle novità ma le radici rimangono legate all’essenza agonistica che caratterizzava la cara, vecchia Marcia Alpina: attrezzatura essenziale, niente “categorie”, “pacchi gara” o premi “finisher”, rare fotografie e per premio… una tazza di tè! Però, al momento, mi adeguo volentieri.

La prossima avventura? 100 Miglia del Monviso con annessi Tour Monviso e Vertical. Se mi vorranno ne racconterò le gesta dei protagonisti!